Intervento psicologico domiciliare

Intervento psicologico domiciliare

L’intervento psicologico domiciliare è inteso come un intervento psicologico-clinico rivolto all’utente mediante un setting domiciliare. In questo contesto, intervengo nel contesto di convivenza specifico dell’utente, al fine di trattare problematiche tali per cui si necessita la presenza concreta del professionista nelle dinamiche relazionali della persona. Lavorare nel contesto abitativo della persona può rappresentare una risorsa fondamentale nella direzione di costruire collaborazione e relazioni gratificanti tra utente, psicologo, famiglia e servizi.

Perché a domicilio?

  • Per favorire e attivare risorse personali, familiari tali da promuovere lo sviluppo del contesto di convivenza dove l’utente è inserito.

  • Si tratta di un intervento a volte non richiesto in prima persona dalla persona stessa per cui il committente può essere il più vario: genitori o famigliari, magistrati, insegnanti, servizi sociali, psichiatri, servizi socio-sanitari, cooperative sociali.

  • Può essere svolto o avvantaggiarsi dell’azione congiunta di diverse figure professionali (educatori, assistenti sociali, volontari).

  • L’intervento si rivolge al singolo e alle dinamiche relazionali agite nel loro contesto naturale.

  • Offre la possibilità di intervenire rispetto a soggetti che non possono o faticano, per cause mediche e/o psichiche, a raggiungere lo studio del professionista o un servizio territoriale, sentendosi o ritrovandosi nei fatti “bloccate” dentro casa

Usufruire dell’intervento psicologico domiciliare ha permesso di creare rapporti unici tra psicologo e utenti. Per l’utente, trovarsi nel proprio domicilio, crea una situazione completamente diversa da quella che si andrebbe a formare online o in uno studio medico.

A chi è rivolto?

Mi occupo di:

  • pazienti oncologici, terminali e loro familiari;

  • pazienti in situazioni mediche di post-acuzie e loro familiari: incidenti, operazioni, post dimissioni ospedaliere;

  • persone agli arresti domiciliari (quale misura cautelare) o in detenzione domiciliare vera e propria;

  • pazienti con patologie psichiatriche severe (caratterizzate da chiusura e isolamento);

  • lutto, con forti sentimenti depressivi;

  • gravidanze a rischio e post-partum (perinatalità);

  • minori, con diverse tipologie di problematiche;

  • persone con disabilità psichica e/o fisica.

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